Gangs of New York
di Martin Scorsese
Intorno alla metà del XIX secolo si fronteggiano in un quartiere di N.Y. le comunità dei nativi, protestanti, e quella degli immigrati irlandesi, cattolici.
Le due comunità esprimono una feroce e violenta rivalità, ma sono unite da un codice d'onore comune, quello che permette al capo dei nativi vittoriosi di onorare sul campo il capo degli avversari appena ucciso in un violentissimo scontro.
Il film inizia con questa scena per seguire poi le gesta del figlio del capo irlandese ucciso. Tornato a NY dopo sedici anni, con lo scopo di vendicare il padre, il giovane si ritrova a diventare, in incognito, il braccio destro del suo nemico, che da una parte odia, ma dall'altra rispetta ed ammira. Mentre sullo sfondo si intravede già la politica politicante che, incurante di ogni altro valore che non sia il potere, cerca alleanze elettorali in tutte le direzioni, e mentre il giovane si macera nell'incertezza fra la vendetta e il far tesoro della sua posizione emergente, maturano avvenimenti epocali, la guerra di secessione, che spostano irrimediabilmente l'asse delle dinamiche sociali dal conflitto identitario a quello di classe.
Così, proprio nello stesso giorno in cui si ripropone l'antico e definitivo scontro fra le due comunità, il governo reprime nel sangue, coi fucili e le cannoniere, la rivolta della popolazione povera della città contro la coscrizione obbligatoria.
Un mondo tramonta, quello della identità etnica e religiosa, legato al concetto di onore virile, di scontro violentissimo ma sempre fra guerrieri e all'arma bianca, feroce ma capace di rinunciare alla facile distruzione dell'avversario quando si trova di fronte una folla inerme fatta anche di donne e bambini.
Un mondo si afferma definitivamente, quello della modernità, che in nome dei diritti umani (la liberazione dei neri dalla schiavitù), è tuttavia capace di eccidi di massa a colpi di cannone e di fucile. L' esercito, pur di ripristinare l’ordine, spara indiscriminatamente uccidendo anche donne e bambini. Una anticipazione “artigianale” di quanto accade oggi coi bombardamenti senza rischi da 5000 metri di quota.
Il passaggio si consuma simbolicamente nella piazza scelta per la battaglia finale fra le due gangs dei "nativi" e degli irlandesi. Mentre si combattono con coltelli ed asce, le cannonate governative uccidono gli uni e gli altri.
" Siamo uguali, amici e nemici" e "fra qualche anno nessuno si ricorderà di noi", sone le frasi (cito a memoria, scusandomi se sono inesatte) che concludono il mortale duello fra i capi delle due bande.
La moderna democrazia americana, ci ricorda Scorzese, è nata nel sangue, ed è dubbio che i suoi valori siano superiori a quelli del passato.
Quasi un secolo prima, in Europa, la rivoluzione giacobina ricalcava uno schema simile.
Armando