14 Giugno 2003 - lettera aperta alla stampa italiana

Sabato 14 giugno una imponente manifestazione di padri e madri favorevoli ad una celere approvazione della legge sull’affido condiviso “senza se e senza ma" ha bloccato per oltre un’ora via dei Fori Imperiali e poi Piazza Venezia.

Una manifestazione di portata mondiale, avvenuta in simultanea a Parigi, Madrid, Londra, in Australia e in Nuova Zelanda e che si è conclusa a Washington, davanti alla Casa Bianca.
Notizie su tale manifestazione erano state ripetutamente inviate a tutta la stampa italiana, e sono ancora rintracciabili sul sito americano www.milliondadsmarch.org e su quello italiano www.padriancoragenitoriinmarcia.org
La manifestazione è stata organizzata per evidenziare le distorsioni dell’attuale sistema che prevede, in antitesi al diritto naturale, l’esclusione di una delle 2 figure genitoriali -nel 90% dei casi il padre - a seguito della separazione: Tutto ciò è frutto di un preciso disegno da parte delle lobby politico-giudiziarie che creano le tragedie dei  minori coinvolti nelle separazioni familiari per potersi occupare, per potere e soldi, delle tragedie dei minori coinvolti nelle separazioni familiari.
Nessun giornale, tranne rare eccezioni, o emittente televisiva ha dato notizia di tale avvenimento internazionale: a seguire il corteo, vi erano solo molti Agenti di PS e Carabinieri - pochissimi in borghese, molti in parziale tenuta antisommossa con manganelli, giubbotti antiproiettile, blindati alle spalle.
Il sistema ha dimostrato così di temere una rabbia che sta emergendo sempre più diffusa, e che, dal punto di vista logico ed epistemologico, crea irrisolvibili crepe nella stragrande maggioranza degli stereotipi sociali, politici, culturali che governano oggi il fondamento di ogni nostro convivere.
Il popolo dei genitori separati dai figli ha risposto a tali assenze/presenze con striscioni, slogan che invitavano alla vergogna contro gli “operatori del conflitto”, e affidando ai fischietti un vecchio e assordante grido di lotta: “questo non è che l’inizio / continueremo a combattere”.
La stampa italiana e ogni emittente televisiva hanno vergognosamente rifiutato di dare qualsiasi notizia dell’avvenimento.
Questa colpevole disattenzione, questa complice inazione, stanno però solo rafforzando il convincimento dei genitori separati che la propria lotta è l’unica portata veramente avanti in nome del “superiore interesse dei nostri figli”.