Dalle parti del selvatico

centini

 

 L'uomo selvaggio
Antropologia di un mito della montagna
di Massimo Centini

Priuli & Verlucca Editori

Pag. 96, 72 illustrazioni, L. 38.000

 

 Questo libro vuole essere uno strumento per cominciare a conoscere il mito dell’Uomo selvaggio nelle sue molteplici sfaccettature. E ci riesce perfettamente. Massimo Centini, l’antropologo che già nel 1989 aveva pubblicato presso la casa editrice Xenia di Milano il primo testo sull’Uomo Selvaggio, poi ristampato nel 1992 negli Oscar Mondadori, compie in questo libro un perfetto itinerario sulle tracce di questo personaggio mitico: dalle antiche iscrizioni rupestri, alla sua comparsa nei riti di carnevale, alla rappresentazione che ne hanno dato i Maschi Selvatici al festival del Mitomodernismo a Bergamo nel maggio 2000. Un testo completo, dedicato a un argomento profondamente vissuto dall’Autore, con bellissime immagini.

Claudio Risé

Il Selvatico fuori e dentro di noi - Dalla prefazione di Massimo Centini

“Che cosa posso imparare da un salmone?”, chiedeva un esploratore bianco ad un indiano Kwakiul. In quella domanda c’era tutta l’arroganza che scaturisce da una presunzione irrecuperabile nei confronti di una conoscenza antica, atavicamente adagiata in ognuno di noi.
Il bozzolo dell’educazione, della cultura metropolitana, del pratico “tutto subito” hanno distrutto la nostra capacità di sentire la terra e il suo canto, il silenzio delle pietre, il disperato urlo della valanga, il tenue sibilo delle piante.
Nell’ermetica chiusura della nostra cultura, che ci offre luoghi deputati per ogni cosa, che ci ha imposto lo stupore della neve, il fastidio del vento, l’esaltazione per un volo migratorio di anatre, noi sentiamo impellente la necessità di ritrovare il sentimento della terra. Abbiamo bisogno di riscoprire “l’originalità interiore”, con i suoi segni elementari, con la sua matrice selvatica.
La vita sintetica, spesso programmata, sembra non offrire vie di fuga, e anche i probabili itinerari più spontanei e umani, pare siano lontani, ricchi di avversità, difficili da trovare. Ma è in quel “trovare” la chiave del nostro vivere: è necessario ritornare sui nostri passi e cercare il selvaggio che, alla fine, ci salverà la vita.
In una cultura in cui posare il piede nudo sulla terra o abbracciare un albero sono considerate azioni bizzarre, o quanto meno irrazionali, è indispensabile ritrovare l’osmosi che sorge irrefrenabile dalla nostra “selvatichezza”.
Abbattere le istanze virtualizzanti della presunzione prometeica è fondamentale per non asfissiare tra i gas prodotti dai nostri ritmi, mostruosamente ritualizzati da una Cultura ormai sorda ai richiami della Natura. Ritrovare il selvaggio è insegnare ai nostri figli ad amare i boschi, lasciandoli correre sulle tracce di faine e volpi, allevarli seguendo le stagioni o le lunazioni e narrargli i tempi dei miti…E’ seguire le metamorfosi cromatiche degli alberi d’autunno e trarre vibrazioni estetiche. Frammenti poetici del mistero della natura. L’Uomo Selvaggio ci consente di entrare nell’universo del mito, concedendoci l’opportunità per penetrare in uno spazio in cui possiamo trovare gli echi di una tradizione antica e gli spunti per approfondimenti antropologici di grande interesse.
Il nostro viaggio ci permetterà di conoscere numerosi aspetti di una figura delle tradizioni alpine in cui mito, storia e un pizzico di poesia si amalgamano indissolubilmente.



L’autore: Massimo Centini, titolare della cattedra di Cultura e Tradizioni Popolari di Torino vive in una casa immersa nel bosco – in un paese di sessanta abitanti nelle montagne della bergamasca – con moltissimi animali, e una donna. Tra le sue altre pubblicazioni: I Sacri Monti dell’arco alpino (Priuli & Verlucca, 1990); Animali, Uomini, Leggende. Il bestiario del mito (Xenia, 1990); Le schiave di Diana. Stregoneria e sciamanismo tra superstizione e demonizzazione (ECIG 1994); Uomini e fantasmi. Gli spettri nell’immaginario, nella religione, nel folklore (Red, 1998); Sui sentieri della leggenda (L’arciere 1998); La Sindrome di Prometeo. L’uomo crea l’uomo: dalla mitologia alle biotecnologie (Rusconi, 1999); Fisiognomica (Red, 1999; 2000 II; Demetra 2000).