Disperso nei boschi

disperso

 Mauro Corona
Le voci del bosco

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 La natura parla agli uomini e insegna loro, se ci si accosta con rispetto e grande attenzione.
“Se cerchi una risposta a un tuo dilemma, osserva la natura e la troverai.” Così insegnano i maestri di tutte le tradizioni.

Lo ha compreso bene Mauro Corona, vero selvatico dei giorni nostri, che nei boschi di Erto e Casso, del Vajont, della val Cellina, ha trascorso cinquant’anni.
Quegli alberi ha ascoltato con religioso amore, ha passeggiato fra di loro, li ha tagliati con grande rispetto, trasformandoli in oggetti della vita quotidiana o in bellissime sculture.
Nel suo libro “Le voci del bosco” (edito dalle Edizioni Biblioteca dell’Immagine, Pordenone, 1998) riscopre la natura degli uomini nei caratteri dei diversi alberi: lo schivo e il leale nel maggiociondolo, l’elegante nella betulla, il buono nel larice, il sempliciotto nel faggio, il cocciuto nel carpino, il ricco nobile nel tasso, l’effeminato nel frassino, il padre calmo e autorevole nell’abete bianco, il disgraziato nel pioppo.
Ci sono anche i cattivi tra gli alberi ed ecco farsi avanti il cattivo e il traditore nel sambuco, l’infido e il subdolo nel pino mugo, l’aggressivo e presuntuoso nell’agrifoglio.
E le donne? C’è l’elegante e da tutti ricercata betulla, c’è la massaia e la matrona di provincia quercia e la zitella altera e segaligna acacia.
Conoscere gli natura degli alberi diventa il conoscere la natura degli uomini e quindi di se stessi e dei moti dell’anima.

Mauro Corona, grande arrampicatore e alpinista, ha la fronte rivolta verso le più alte cime ma sta con i piedi bene radicati a terra, come i suoi alberi.Grazie ai suoi alberi, ai suoi monti, curiosamente anche al suo stesso Comune di Erto Casso, il libro di Mauro Corona risveglia nel nostro cuore il fuoco sacro del Fallo e della Selvaticità.

Recensione di Francesco Gringeri

http://digilander.libero.it/francescogringeri/padre.htm