Cristo? Per gli onnipotenti è un bullo
di Cesare Brivio
Su ilsussidiario.net di mercoledì 13 gennaio, si racconta di un’insegnante inglese licenziata per aver interpretato un personale scampato pericolo nella sua infanzia come un miracolo e averlo raccontato alla madre di una sua alunna, chiedendo poi alla ragazza se gradiva pregare, madre che poi l’ha denunciata per “bullismo cristiano” (leggi l’articolo). In merito l’amico Carlo Zijno scrive: “Questo caso è interessantissimo. Perché, se andiamo a vedere da vicino questo “bullismo cristiano” per come si è manifestato nelle parole e negli atteggiamenti di questa insegnante, i fatti sono i seguenti: 1. ha raccontato un episodio della propria vita; 2. ha offerto una preghiera. Questi due elementi non possono rappresentare, nemmeno interpretandoli in senso esteso, forme di espressione suscettibili di confliggere con l’altrui sfera. Raccontare un episodio della propria vita può rappresentare tutt’alpiù una perdita di tempo per chi ascolta, non una forma di pressione. Idem, offrire una preghiera non è - anche mettendosi nella posizione più laicista possibile - più invasivo che offrire un pensiero. Segno evidente che è proprio il cristianesimo l’elemento che si considera pregiudizialmente invasivo.” Concordo in pieno sulla conclusione che Carlo Zijno trae: è vero, questi episodi sempre più frequenti ed istituzionalizzati, basti pensare al divieto al Crocifisso nei luoghi pubblici, dimostrano che è “proprio il cristianesimo l’elemento che si considera pregiudizialmente invasivo”. Il perché a mio avviso è l’incarnazione che il Cristianesimo sottolinea e che la nostra cultura non sopporta più: è la vita con il suo limite creaturale, la sua fortissima e al tempo stesso fragile carnalità come precondizione, il suo fertile dolore, l’irriducibile richiamare altro da noi stessi, la nostra dimensione di figli del Padre, è questo il fatto invasivo, la”violenza” e la “molestia” che questa civiltà di onnipotenti non sopporta più. E’ l’essere creature che è percepito come violenza e molestia, e il violento e il molesto è il Padre Creatore e ancora di più il Figlio che ne dà storica testimonianza. Ma a mettersi al posto di Dio, l’Umanità finisce per “vergognarsi” di sé, come Adamo ed Eva si vergognarono, e non si sopporta più e finisce per concepire come unica libertà possibile ed effettiva la liberazione e salvezza non di sé ma da sé, ovvero la propria morte. E gli onnipotenti diventano necrofili. E a quanto pare trovano il modo di ottenere quanto desiderano. Ed è questa l’aria tristissima che, nelle nostre città comunque straricche, in opposizione alla spensieratezza comunque lieta delle poverissime contrade della stragrande maggioranza degli umani, si respira e ci ammorba. Queste le “polveri sottili” che inquinano il cuore.
[15 gennaio 2010]