Scuole di teologia

Non passa mese che non incontri parroci, signori impegnati e dotte signorine che hanno frequentato la scuola di teologia per laici e non.

Da questi incontri ho imparato che non posso più citare Gesù Cristo in relazione al Suo amore per il Padre, tantomeno alla Sua rivelazione dell’identità di Dio come Padre. La parola Padre? residuo di una sensibilità superata. La mia fede nella paternità di Dio? è semplicemente falsa. O meglio: sullo stesso piano delle credenze popolari, da museo etnografico. Studenti e studentesse freschissimi di corsi in teologia sono perentori al proposito: “la paternità di Dio è una nostra fantasia” dice sorridente e stupita della mia arretratezza la segretaria del commercialista; “finalmente la ricchezza del femminile recuperata nella Trinità dove lo Spirito Santo è la femminilità di Dio. Basta con questa visione di Dio impoverita sull’esclusiva concezione di Dio come Padre!” si commuove il giovane parroco incontrato sul treno”. “Finalmente ho imparato che Dio non è Padre e quindi non è maschio” si consola la madre di famiglia con sensibilità femministe; “Dio è né padre né madre, ma genitore e la paternità di Dio un problema psicologico di alcuni credenti” spiega l’insegnante di religione ai suoi giovani studenti. In sintesi: la più sistematica e pervasiva opera di negazione della testimonianza di Cristo sulla paternità di Dio. Negazione per “spiegazione trasformante” ben s’intende. Ovvero una spiegazione che parte dall’accettazione totale dell’assunto per finire poi per negarne radicalmente la sostanza. Proprio quella che doveva spiegando affermare: la paternità di Dio appunto, negata spiegandola. Come si potrebbe chiamare questa operazione intellettuale? Approfondimento del testo rivelato o brillante esercizio di sofistica? A me sembra con assoluta evidenza semplicemente il tradimento della Parola di Cristo. L’assoluta indisponibilità ad accogliere il mistero in cui la parola Rivelata si dà. Tuttavia io continuo a privilegiare come fonte di verità Cristo a qualunque scuola di teologia.

Cesare Brivio