I Maschi Selvatici scrivono ai responsabili della pubblicità

(che a volte rispondono)

Dalla Mailing List dei Maschi Selvatici:

 

Ho visto sull'ultimo numero di Panorama la vostra pubblicità: offensiva per tutti i maschi e lesiva della dignità della persona (sarebbe stato lo stesso se ad essere posta in ridicolo fosse stata una donna, ma la scelta non è casuale). Non tiriamo in ballo i falsi argomenti dell'ironia, o del moralismo e tanto meno il fatto che autore della campagna sia un noto fotografo. Avete accantonato ogni dignità e per fare profitti vendereste anche vostro figlio (spero per lui che non esista). Compiango il poveretto che per quattro denari ha venduto la propria anima. Per parte mia non acquisterò mai più un prodotto col vostro marchio o con uno di quelli del gruppo; e inciterò ogni mio conoscente a fare altrettanto e ad allargare la protesta a sua volta.

Armando


Cari amici ecco la lettera da me inviata:

 

Cara direttrice, non ho mai apprezzato l'uso del corpo femminile come mezzo per vendere prodotti. Ora vedo che la Sisley ha deciso di utilizzare sempre più quello maschile, con l'aggravante che il corpo dell'uomo viene presentato in situazioni dove la donna lo colpisce ed umilia, come nella pubblicità apparsa sull'ultimo numero del suo settimanale, dove una donna sculaccia un uomo con una scarpa. Trovo tale pubblicità gravemente offensiva per il genere maschile e per il genere femminile che viene presentato nel suo lato sadico e violento. Lei sa bene che oggi le immagini veicolano significanti ulteriori rispetto alle finalità di mercato, contribuendo in modo determinante a formare l'immaginario delle giovani generazioni. Come insegnante di un liceo classico, che verifica quotidianamente l'effetto spesso distruttivo della pubblicità sulle aspettative e sugli ideali dei suoi alunni, le chiedo pertanto di non pubblicare più inserzioni pubblicitarie di questo tipo.

In attesa di una sua risposta, cordiali saluti

Paolo F.

Ed ecco alcune risposte dei pubblicitari alle lettere dei Maschi Selvatici

La lettera:

Mi preme informarVi che la Vs. ultima campagna pubblicitaria che ritrae Un maschio preso a sculacciate da una ragazzina, ha prodotto esattamente l'effetto contrario a quello che presumibilmente si era preposto: nè io nè i miei genitori, né i miei parenti ed amici/conoscenti acquisteremo più Vs. prodotti, fintanto che continuerete con la campagna denigratoria ai danni della figura maschile, che merita invece ben altro tipo di rivalutazione e considerazione. Sono sicuro che ripenserete alla Vs. politica pubblicitaria, se non altro perché spero che il mio esempio, sia seguito da migliaia di altri consumatori con un inevitabile "crollo" delle Vs. vendite di prodotti.
Saluti

Paolo P.

Ecco la risposta

 

“Paolo, voleva essere un'immagine ironica, non denigrante della figura maschile! Saluti”

Paola Paoletti - advertising manager

Ed ecco la risposta alla risposta

La ringrazio per la sua, seppur, telegrafica risposta. Purtroppo tali "immagini ironiche" sempre più spesso sono utilizzate per sminuire e denigrare la figura maschile e lo dimostra il tenue tentativo di giustificazione da lei fornito. Se molto è stato fatto per dare alla donna maggiore dignità e libertà, niente si fa, e volutamente, per superare quelle discriminazioni giuridiche e culturali che penalizzano invece ancora il sesso maschile. Purtroppo nella cultura della "grande mamma" tali concetti possono apparire forse assurdi. Ma così non è. Forse Lei nel ruolo che riveste, nell'ambito pubblicitario, avrebbe dovuto ben comprendere, meglio di altri, come tali ironie siano quanto mai controproducenti, soprattutto se introdotte nell'attuale società di tipo grande- materna, producendo la reazione di coloro che non possono oltremodo sopportare ingiustizie e discriminazioni, fosse solo per una questione di puro principio. Ma le dirò di più, la "guerra tra i sessi" è alimentata proprio dalla pubblicità e non troverà tregua se non fine, fintanto che non riuscirete a capire un concetto tanto fondamentale quanto semplice: la libertà della donna e quella dell'uomo devono andare di pari passo, perché nessuno dei due sarà veramente libero finché non lo sarà anche l'altro. Detto questo, comunque, rimango sempre della mia idea e non acquisterò più vostri prodotti fintanto che non avrete compreso seriamente la lezione e ne darete atto con ben altri spot pubblicitari!

Cordialmente

Paolo P.


La lettera:

Ho visto la vostra pubblicità su Panorama. Che tristezza degradare così il maschile... Non ho mai comprato cose vostre ma certo non ne comprerò in futuro, ed inviterò amici ed amiche a non farlo.
Poco cordialmente

Eugenio Pelizzari

La risposta:

“Egregio Eugenio, mai sentito parlare di ironia? L'immagine è ironica e non contro il genere maschile! distinti saluti”

Paola Paletti


La lettera:

Spettabile Sisley,mi permetto di scrivervi dopo aver visto una vostra pubblicita' su Panorama.....non so cosa dirvi, mi sento profondamente irritato ed ho una voglia matta di stramaledirvi. Che Dio possa punirmi se osero' acquistare qualche vostro prodotto da qui alla mia morte e credo proprio che convincero' mia moglie e le mie figlie a fare altrettanto.
E per non farvi pubblicità non diro' niente a nessuno di questa faccenda.Saluti

Renato P.

La risposta

 

“Egregio Sig. Renato, noi siamo abituati a ricevere ed accettare ogni tipo di critica, dal momento che tutte le opinioni rispetto a delle immagini fotografiche sono vere e accettabili, anche se il nostro intento comunicativo magari era diverso. Chiamare in causa Dio e stramaledirci, mi sembra una reazione un tantino eccessiva...
Trattandosi poi di una pubblicità, mi permetto di definire la sua reazione spropositata. Ogni giorno in tv trasmettono immagini di violenza, guerra e drammi familiari, intervallati da spot pubblicitari a dir poco idioti e falsi. Tutto questo dovrebbe scandalizzarla molto di più di un'immagine di una ragazza che giocosamente e ironicamente picchia il sedere di un ragazzo!!!
Saluti”.

Paola Paoletti

advertising manager


Lo scambio continua:

Gentile Signora Paola Paoletti, vorrei insistere ancora un po' sull'argomento.
Capisco che il messaggio pubblicitario debba vendere ma non capisco perché debba provocare, per quale motivo, per quale ritorno. Perché una grande azienda dovrebbe mettere nei suoi piani di marketing l'obiettivo di provocare,come pure quello di essere ironici. L'azienda e' una faccenda puramente economica, ne dirigo una anch'io. Lei giustamente scrive che il messaggio pubblicitario produce elaborati soggettivi diversi da individuo ad individuo, facendomi in tal modo intendere,credo, che le mie conclusioni potrebbero essere quindi appannaggio di una piccola minoranza.
Ma se così fosse la pubblicità stessa non esisterebbe nemmeno, poiché non troverebbe quegli elementi di influenza collettiva che sono alla base delle strategie di marketing.
Esiste quindi un'interpretazione personale ed una collettiva. La prima produce un'insalata mista di opinioni diversificate. La seconda produce invece modifiche comportamentali nei gruppi sociali che sono "target" del messaggio pubblicitario.Ecco quindi che, indipendentemente dal nostro parere, se il messaggio pubblicitario in questione dovesse contenere "elementi educativi negativi", la Sisley ha il dovere morale di assumersene la responsabilità. Più visibilità e risonanza ha il messaggio e' più modifiche comportamentali trasmetterà nei bersagli umani di riferimento, parallelamente all'obiettivo commerciale che e' ovviamente il principale scopo del messaggio.
Nella fattispecie e' abbastanza ovvio che la Sisley ritiene di ottenere incrementi di vendite esaltando gli aspetti prevaricatori, sadici e dominanti del femminile, mentre nel maschile intende esaltare quelli masochistici e di sottomissione. Se aumento di vendite ci sarà, significa quindi che anche il pensare degli acquirenti si sarà modificato, in termini tali da alterare quel naturale equilibrio ed armonia tra i sessi proprio per il quale le donne hanno peraltro tanto lottato.
Signora Paoletti, il fine commerciale non puo' giustificare i mezzi, anche quando questi corrono abilmente nel sottile crinale che divide la legalità dall'illegalità' ed ho anche forti dubbi che possa essere un conveniente messaggio pubblicitario.
E' proprio su questa specifica questione che chiedo l'attenzione e la sincera risposta della Sisley. Saluti

Renato P.

La risposta:

 

“Egregio sig. Poli,

sono d'accordo con lei sul fatto che le immagini pubblicitarie vanno oltre il puro messaggio pubblicitario e che comunque lo scopo della pubblicità è anche quello di vendere e, talvolta anche di provocare. Io trovo accettabili tutte le interpretazioni rispetto a una determinata immagine, perché ognuno di noi ha una sensibilità e reazioni diverse anche rispetto allo stesso soggetto. Noi volevamo essere ironici, mi spiace se non ci siamo riusciti. Saluti”

Paola Paoletti


La lettera:

Salve.
Ho visto su Panorama la nuova vostra campagna nella quale i maschi sono fatti oggetto di degrado e di denigrazione, proponendo situazioni inconcepibili se riferite ad ogni altra partizione sociale diversa dal genere maschile.
"Vi siete offesi maschietti?" "Un po' di autoironia maschietti!"
Sì, qualcuno sta incominciando ad offendersi e per quanto riguarda l'ironia provate ad ironizzare in quel modo sulle femmine, se ve la sentite. Voi perdete alcuni clienti, noi guadagniamo un nuovo esempio di dileggio degli uomini da sventolare nella nostra campagna permanente per la difesa del loro valore (che include anche il vostro).

Rino D.V. Barnart per Uomini3000 Associazione Etica Maschile.

www.uomini3000.it

La risposta:

 

“Buon giorno signor Barnart,

siccome sono anni e anni che veniamo tacciati di sessismo contro il genere femminile, sono "contenta" che ora anche il sesso maschile si ribelli! Orde di femministe si sono ribellate perché si sono sentite trattati come "oggetti".
L'immagine, come lei ha già constatato, voleva infatti essere ironica e niente più e tutte le immagini della campagna hanno un fondo di ironia. Se le facesse piacere le posso inviare un catalogo. Per il momento la saluto e le auguro una buona giornata”

Paola Paoletti

advertising brand manager

E non solo i maschi restano sdegnati, ma anche le donne scrivono, dicendo cosa ne pensano…

La lettera:

Ho visto la vostra pubblicità su una rivista che ritraeva un uomo con una sella sulla schiena che veniva cavalcato da una donna. Volevo complimentarmi per aver raggiunto oramai la bassezza più totale, non solo nella qualità dei vostri prodotti identificati come pessimi, vi ricordo che "sisley " fra i giovani è sinonimo di "BRUTTO" o meglio di "COATTO" come si dice a Roma, e con questa pubblicità avete veramente raggiunto il massimo della volgarità e dell' imbecillità. Magari la prossima volta potrebbe farsi ritrarre lei nuda con una sella sulla schiena "così aggiungeremmo il ridicolo al ridicolo". Per ciò che mi riguarda l'unica cosa che avete raggiunto con quella pubblicità è di aver indotto la mia compagna a bruciare gli unici jeans Sisley che aveva (lo ha fatto di sua spontanea volontà), come vedete non avete provocato sdegno solo in una parte degli uomini ma anche di molte donne che preferiscono cavalcare il proprio "UOMO" senza sella, .... non so se lei sa come funziona..... vista la pubblicità ne dubito ! Cortesi saluti, e ascolti un mio consiglio sincero "CAMBI MESTIERE".

Piero O.

Infatti anche una donna scrive:

Mi è capitato di vedere la vostra pubblicità in cui una donna cavalca un uomo dopo averlo sellato. Mi chiedo quale volesse essere il messaggio di questa pubblicità, nella quale ritrovo solo volgarità e cattivo gusto. Tutto mi ha ispirato tranne che il desiderio di comprare un capo di abbigliamento Sisley, e non sono la sola vi assicuro! Saluti.

Sabrina S.

Ed ecco la risposta dei pubblicitari:

Egregio Sig. Olivieri, in questa azienda siamo abituati alle critiche costruttive, non agli insulti gratuiti!
Un consiglio anche a lei: spenda il suo prezioso tempo a scandalizzarsi per cose più serie, il mondo ne è pieno! Distinti saluti”

Paola Paoletti

E quando un tacco schiaccia il maschio?

Secondo voi il "futuro luminoso", il "progresso",… sarebbero rappresentati dalla femmina che schiaccia il maschio? Complimenti!! Bel progresso davvero, in puro stile "politically correct". E' perfettamente inutile nei vostri confronti fare richiami alla dignità della persona oppure sottolineare l'effetto negativo di simili campagne pubblicitarie che stimolano la guerra fra i sessi, ed in questo ambito sollecitano nelle donne il senso di onnipotenza e negli uomini quello di rassegnazione. Se solo vi fossero balenate considerazioni del genere non ci sarebbe stata questa pubblicità. Poiché l'unico argomento che può interessarvi è l'efficacia commerciale delle vostre cialtronerie vi dico che la Nec ha perduto, per ora, almeno 6/7 potenziali acquirenti, ovvero io stesso e le poche persone a cui ho potuto far vedere il vostro capolavoro, fra cui anche alcune donne. Già, perché non tutte, vivaddio, hanno la mente distorta come voi sembrate credere. Non abbiate dubbi, continuerò nel mio piccolo la mia controcampagna e chiederò a tutti quelli che conosco di fare altrettanto. Armando E.

Gentili Signori

vi scrivo per manifestare il mio profondo disgusto per la bassezza a cui siete arrivati con questa campagna pubblicitaria. Non occorre rimarcare che il messaggio della vostra pubblicità è screditante nei confronti della dignità maschile prima di tutto, e umana in generale. Prospettare un futuro migliore governato da uno spirito di dominio sadomasochistico della donna sul maschio è forse una buona tattica per acquisire audience. Una audience femminile governata da valori distorti legati a una supremazia di immagine vacua e di facciata molto più vicini alla nevrosi che alla sanità mentale. Questa volontà di veicolare valori malati ha un sicuro effetto negativo sulla psiche umana e su quella che è la già ben scarsa considerazione nella opinione pubblica del maschio e del ruolo maschile in questo momento storico; con ripercussioni sulla autostima individuale.
Spero che in futuro vi rendiate meglio conto di quello che state facendo. I grandi spiriti del passato di sicuro si rivoltano nella tomba. L'idea di un mondo sacro da difendere insieme alle anime che lo popolano…vi ha mai sfiorato?
Vi auguro una buona continuazione del vostro lavoro comunicandovi che per quanto mi riguarda questa volta non avete centrato l'obiettivo, infatti non comprerò mai prodotti NEC e dirò a tutti i mie amici, familiari e conoscenti di fare possibilmente le stessa cosa

cordiali saluti

Guido V.