Nono incontro: il maschile e Gesù Cristo. Un biblio/percorso

battistero[Ravenna, Battistero Neoniano, V sec. D. C.]

 

«Or va, ch’un sol volere è d’ambedue: tu duca, tu segnore e tu maestro». Così li dissi; e poi che mosso fue, intrai per lo cammino alto e silvestro (Dante, La Divina Commedia)

Esiste un percorso verso Cristo, un cammino profondo, che necessità — come aveva ben compreso Dante — la frequentazione di un territorio arduo e selvaggio, confortati dalla presenza di figure maschili capaci di guidarci verso il Salvatore attraverso il volto dell’umanità, e verso l’umanità attraverso il volto di Lui: un itinerario di condivisione maschile verso Colui che rivela il volto dell’uomo e del Padre. È il sentiero proposto, e con diversi punti di accesso, da numerosi autori: Claudio Risé, psicanalista e scrittore, ce ne parla attraverso la voce di Francesco d’Assisi, il Selvatico che chiama all’incontro con il mondo creaturale fuori dalle annoiate mura cittadine (ne Il maschio selvatico, Red Ed., 1993), raccontandoci l’imbattersi del cavaliere Parsifal nelle reliquie testimoni del Golgota (in Parsifal, Red Ed., 1988), facendoci immaginare la fatica ben ricompensata del Cristoforo che ci attende sul fiume per caricarci come lui del peso del Santo Fanciullo (in Essere uomini. La virilità in un mondo femminilizzato, Red. Ed., 2000), ricordandoci la conversione dell’Innominato manzoniano trascinato nella visione dell’Oltre dalle acque del lago, o invitandoci ad una lunga riflessione sulla relazione tra la figura di Gesù e l’identità maschile (ne Il Selvatico, il padre, il dono, Ed. Libuk, 2006); il tema è trattato anche nel bel libro La direzione spirituale come paternità (Effatà Ed., 2003) del teologo torinese Lucio Casto: i Profeti, Giovanni Battista, l’apostolo Paolo, i Padri, le grandi figure del monachesimo, Ignazio di Loyola, San Giovanni della Croce, Francesco di Sales… sono le grandi icone della storia della direzione spirituale, i maestri che hanno indirizzato i giovani a Cristo ed alla sua volontà di rivelarci i tratti della figura del Padre; l’annuncio cristiano ci giunge poi, come racconta il musicologo Rodolfo Venditti in Ascoltare l’Assoluto. Musica classica e annuncio cristiano (Effatà Ed., 2005), attraverso le note di Mozart, Bach, Händel, Beethoven, Messiaen,… un messaggio maschile grazie al quale ci è possibile incamminarci sulle tracce della trascendenza; ed ecco, in Lottare e amare. Come gli uomini possono ritrovare se stessi del benedettino Anselm Grün (S. Paolo Ed., 2004), gli uomini della Bibbia (Abramo, Mosé, Pietro, Elia, Gesù stesso…), che ci sfidano e destano in noi la forza maschile per trovare il significato della nostra vita proprio attraverso le ferite e le sconfitte, esperienze autenticamente umane e quindi anch’esse itinerarium per conoscere il Suo Volto; e ancora l’Incontro è a portata di mano in quella sacra conversatio che da secoli (e tra i secoli) si fa spiraglio, nella comunione spirituale dei grandi poeti e letterati di tutti i tempi, secondo quanto indaga il teologo domenicano Jean-Pierre Jossua nel saggio La letteratura e l’inquietudine dell’assoluto, Diabasis, 2005: T. S. Eliot, Dante, Montale, Hugo, Rilke, Jünger, de Unamuno, Peguy, Handke, Char, Jacconet… una silenziosa compagnia maschile che ci invita a partecipare al suo indugiare sulla soglia del Mistero, mentre, di quando in quando, la potenza della parola poetica ci riporta fulminei bagliori di speranza che sembrano nascere sull’altra sponda.

[28 aprile 2006]