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Dalla rubrica info/psiche lui, Io Donna, allegato al Corriere della Sera, novembre 2000 E’ possibile scrivere a Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli 4, 20132, Milano oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it |
Maurizio
Caro amico,
ora le cose stanno in parte cambiando, anche se troppo lentamente, ma fino
a pochi anni fa l’indispensabilità della figura paterna per i figli (ed in
particolare per il maschio) non era per niente chiara, né alle madri e
neppure ai tribunali che deliberavano sull’affidamento dei figli. Questa
diffusa ignoranza permetteva i tentativi di rimuovere il padre dalla
vita del figlio, senza pensare (almeno consapevolmente) che in questo modo
era la stessa identità maschile del ragazzo che veniva in parte amputata.
Del resto queste forme di ostracismo del maschio di casa si producono
spesso anche in assenza di divorzio. Lo scrittore giapponese Yukio Mishima
divenne il prediletto della nonna paterna, che “esiliò” il padre del
ragazzo, da lei disprezzato, in una casetta in fondo al giardino. Da
allora il ragazzo visse con la nonna e con la madre, e il padre divenne
una sorta di fantasma, desiderato e lontano. Il figlio intuiva la presenza
paterna spiando dalla finestra, alla sera, la madre che di nascosto faceva
visita al marito allontanato. Nel suo caso, però, caro amico, la psiche ha
per fortuna reagito al divieto della relazione col padre, e col mondo
maschile. Sul piano psicologico il processo di guarigione per ogni
amputazione affettiva e simbolica, com’é stata per lei quella del padre,
si prepara in gran, parte attraverso l’inconscio, che manifesta poi i suoi
“elaborati” attraverso i sogni. Nel suo sogno già il fatto che lei si
trovi con un amico denuncia che si tratta di un problema di identità
maschile: da affrontare dunque con quella “compagnia maschile”, così
svalutata e bandita nella sua infanzia. Inoltre siete in una chiesa, molto
bella: questo ci dice che il problema in questione (che naturalmente é
quello di cui lei parla in tutta la sua lettera: il recupero della figura
paterna), é stato sacralizzato dall’inconscio, dove ha assunto grande
valore. Spesso ciò che abbiamo perduto nella nostra storia reale, per
essere ritrovato come valore deve essere cercato a livello simbolico. Un
padre che la vita (o la morte) ci hanno rubato può essere ritrovato come
simbolo, come un contenuto sacro, eterno, di grande valore,da amare ed
onorare. Claudio Risé
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