Il Dono e la comunità [1]

Il progetto locale
(A. Magnaghi, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino, 2000, pp. 256)

Alberto Magnaghi, docente di Pianificazione territoriale all’Università di Firenze, propone una critica alla globalizzazione del modello di sviluppo occidentale e capitalista, adottando una prospettiva localistica nella quale il territorio appare come il naturale luogo di radicamento delle identità collettive. Se la civiltà tecnologica avanzata impone un unico modello di sviluppo livellante rispetto ai diversi paesaggi naturali e culturali, occorre ripartire proprio dalla ricchezza dei territori locali per farne elementi di differenziazione.

Ciò significa rifiutare il modello unico di sviluppo della modernità occidentale, per individuare diversi “stili di sviluppo” che siano rispettosi delle specificità naturali e storiche di un dato luogo. La realizzazione di questo “progetto locale” richiede un autogoverno delle singole comunità e dunque nuovi istituti di democrazia partecipativa basati sulla sussidiarità e sul federalismo.
Ma soprattutto si tratta di ridurre l’importanza delle istanze economiche, nel senso di rendere indisponibili al profitto le qualità peculiari dei luoghi. Solo così – e con un processo di decentralizzazione che vada nel senso opposto del centralismo tecnocratico – è possibile attuare un modello di sviluppo “autosostenibile” e ricostruire la Comunità. In questa prospettiva gli stessi sistemi produttivi si fondano sulla valorizzazione del capitale identitario attraverso mercati locali e reti solidaristiche, in armonia con l’ambiente naturale e le specificità culturali del luogo.
Queste società locali dovrebbero poi riconnettersi tra di loro non in modo gerarchico, ma con relazioni di tipo federativo capaci di riconoscere la rispettabilità dei diversi “stili di sviluppo”.