I padri sbagliano sempre
Padre e figlio Larsen ritornano dalla battaglia
nella Guerra Civile Americana
GLI UOMINI SECONDO I GIORNALI:
I PADRI SBAGLIANO SEMPRE I giornali di oggi, 13/11/2000, riportano una ricercadi un'associazione di psicologi volontari, "Help me",sul tempo dedicato daipadri italiani ai figli. I titoli dei quotidiani esprimono tutti lo stesso concetto, cioè l' insufficienza dei padri.
La Nazione ad esempio titola: "Bocciati i papà italiani, non hanno tempo per i figli", ed esordisce così: " Sotto accusa il padre italiano. Pare che il patriarca al sud delle Alpi non abbia perso il vizio di dedicarsi poco ai propri figli . . ". Seguono le statistiche secondo cui un padre nostrano sta coi figli mediamente 22 minuti al giorno, poco meno degli spagnoli e dei portoghesi, mentre nell'Europa del nord i tempi sarebbero vicini all'ora. Si dice inoltre che solo il 7% dei padri aiuta i figli a fare i compiti e che il 59% riconosce che "La TV svolge spesso funzioni educative paterne".
L' Istituto Superiore di paternità ha contestato l'attendibilità dei numeri, ma passiamoci sopra.
La cosa interessante della ricerca è che è stato chiesto ai padri il loro punto di vista su come vivono la situazione. Tutti ammettono il poco tempo dedicato al ruolo di padre e ne attribuiscono le cause a: - per il 26% alla PREPOTENZA della moglie nello stabilire i criteri educativi. - per il 22% al SOVRACCARICO di lavoro. - per il 13 % ai problemi economico/finanziari che competono al ruolo di padre come responsabile del sostentamento. - per il 18% all' incomprensione col linguaggio ed il mondo dei figli.
Per una volta si è chiesto, finalmente, l'opinione dei diretti interessati che confessano di sentirsi esautorati e vittime di un sistema che li penalizza nel proprio ruolo paterno.
Ma i titoli e il tono degli articoli non ne tengono nessun conto. I maschi padri sono bocciati inesorabilmente e tacciati, con assoluta incoerenza, di patriarchi che se ne fregano. Bel patriarca chi si sente esautorato, costretto al superlavoro e per giunta é preoccupato che ciò non basti. Un altro esempio di stampa antimaschile al servizio della G.M., che assume come vero un unico punto di vista: qualsiasi cosa facciano gli uomini è sbagliata, e merita di essere condannata . Se decidono loro sono patriarchi oppressori, se subiscono decisioni altrui sono patriarchi oppressori comunque. Se lavorano poco sono scansafatiche, se lavorano tanto se ne fregano dei figli.
Le pagine : "Gli uomini visti dai giornali", sono curate da Armando Ermini