Il volto umano della Chiesa: c'è o...CEI?

Ancora una volta qualità decisive dello spirito umano, nientemeno che l’umanità e la sensibilità, vengono lette in chiave deterministica e legate a connotazioni di sesso.

Si tratta del documento CEI riportato dal Corriere del 3 Luglio 2001. A proposito del ruolo delle donne nella Chiesa si dice: “Le donne potranno dare un contributo importante perché la Chiesa assuma un volto diverso, più sensibile e umano”. A distanza di pochi giorni dalle “visioni profetiche” della CEI sulla “Chiesa delle donne”, seguono sull’Unità del 26 Luglio le “visioni mistiche” sulla “città delle donne” del direttore, Furio Colombo. E’ vero: è difficile crederesia che si provenga da una tradizione rivelata bimillenaria o dal paradiso promesso del Socialismo. Oggi è più facile sognare la Donna. Ma è davvero così solare e salvifica la “città delle donne”? Fellini la vedeva diversamente. Tuttavia se ci sono oppure no poche o tante donne nella Chiesa è una questione che non ha nulla a che vedere con l’argomentazione che viene portata dalla CEI: uomini e donne sono figli e figlie di Dio, uguali nel benee nel male, ugualmente partecipanti, seppur con carismi diversi, alla comune umanità ed al comune destino di salvezza in Cristo. Questo basta e avanza. E ancora una volta a questo modo di ragionare per sessonon ci sto, in nome della mia fede. Mio figlio di sedici anni in una classe di ragazze rende il coefficiente di umanità e sensibilità della classe meno umano e sensibile? Devo raccontargli questa evidente menzogna? Devo parlargli di una sua inferiore umanità e sensibilità perché maschio? E’ questo il messaggio umano e cristiano che come padre devo passargli in nome della CEI? Dalla CEI non si dovrebbe invece sentir parlare dell’umanità di Cristo e della necessità di conoscerlo e amarlo di persona, Lui sì esempio assoluto di umanità perfetta per uomini e donne? O sono le proposte dell’umanesimo femminista, qualora ci fosse e qualcuno lo avesse incontrato, il parametro a cui da oggi come credenti dobbiamo volgerci per la salvezza? o il sogno di una femminilità perduta in Occidente? Per parte mia non mi sento meno umano e meno sensibile di nessuna donna incontrata nella mia vita. E in nessun ambiente di lavoro o altro ho notato un aumento del tasso di umanità e di sensibilità con l’aumentare della presenza delle donne. E’ successo spesso il contrario ma non perché appartenessero ad un genere piuttosto che ad un altro, ma perché il bene ed il male sono condizione della persona umana. In nome della verità e del rispetto di tutti, il bene e il male leghiamoli allo spirito dell’uomo ed alla sua fragilità e non al sesso. E se crediamo in Cristo, testimoniamo Cristo e non le mode, o i sogni del Mondo!