Polisacer. I preti poliziotto e l'amore del padre

Polisacer è un acronimo, creato dalla fusione del termine sacerdote e poliziotto, e delle relative funzioni.

E’ reso necessario per l’affermarsi di una nuova figura di sacerdote la cui concezione della propria missione si è evoluta al passo coi tempi. Il Polisacer considera il sesso maschile il Male e l’attività di remissione dei peccati e la conversione dei peccatori particolari secondari, comunque inefficaci, del suo Ministero. Ha trasformato la sua missione nella iscrizione del peccato al codice penale e del peccatore nella lista degli indagati. In sintesi: vade in galera maschio! Si tratta dello sviluppo moderno del tradizionale tipo sessuofobico sublimato in chiave religiosa che sembrava tramontato, insieme ai suoi disastri, ed è invece rinato a nuova e vigorosa vita. Grazie alla cultura contemporanea femminista da cui ha ricevuto una imprevista investitura ufficiale e illimitati campi di azione. Anche se al prezzo della storica e dolorosa rinuncia per cui Belzebù non è il sesso in generale, bensì il sesso maschile. Una semplificazione senz’altro, e chiaramente inconsapevole, che tuttavia gli dà, fra i tanti vantaggi, anche quello innegabile di essere organico al potere. Così alla predilezione di Cristo per i peccatori, preferisce quella per poliziotti e giudici. Ricambiata, e giustamente, anche per la legittimazione religiosa che questi ne traggono, sia pure indirettamente. Il regime kohmeinista insegna. Inoltre è bravissimo per coraggio, determinazione, sagacia e motivazioni. Tra dire Messa e buttarsi in impetuose azioni di polizia il Polisacer non ha il minimo dubbio. D’altronde il crimine dilaga e Cristo ne avrà ragione solo alla fine dei tempi: per fortuna c’è chi vuol farla finita oggi! La sua azione è davvero efficace: poche in Italia le campagne anticrimine di rilievo che non lo vedano nel ruolo di condottiero e ideologo. A volte magari suscita qualche dubbio sulla piena osservanza delle leggi costituzionali. Ma si sa che è quella del cuore che conta! E in ogni caso il fine giustifica i mezzi. La sua filosofia sbrigativa e sessista, la sua immagine decisionista conquistano spazi e audience come i protagonisti delle migliori serie poliziesche. Anche perché ha spesso piglio e fisique du role e la tonaca risulta prestarsi bene ad evocare una nuova divisa, ben più funzionale di quella tradizionale. Non sono in tonaca gli straordinari monaci guerrieri del monastero di Shaolin? C’è dunque da rammaricarsi che nel Vangelo non ci sia una parola circa questa concezione del peccato e questo modo di contrastarlo. In fondo che costava a Cristo semplificare il Male con il sesso maschile e muoversi per le strade di Palestina in pattuglia insieme ad un nutrito drappello di pretoriani romani? Ne avrebbero tratto vantaggio tutti: Lui, gli Ebrei e Roma. Tuttavia speranza c’è: non è da escludere che fra gli ardimenti di tanti teologi attuali non ne salti fuori qualcuno in grado di inquadrare secondo dottrina anche le esigenze di rinnovamento espresse dal Polisacer.

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