L'UOMO SELVATICO


Dall’Epopea di Gilgamesh fino alla Genesi e al Vangelo, dai bestiari medievali ai miti celtici e ai romanzi cortesi, dalle leggende delle nostre vallate fino ai dipinti o alle sculture di tante chiese alpine e cattedrali europee... una immagine particolare si delinea nella psiche maschile, cercando spazio per fecondarla e renderla vitale: è l’Uomo Selvatico, il sapiente del bosco, il Kernunnos, il Pelùs, l’Om Salvarec, il Wilder-Mann, il Barbaa, ricoperto di peli o di foglie, accompagnato dal suo bastone o circondato dagli animali della foresta. Il suo sapere, offerto al maschio che sa accoglierlo, è quello dell’istinto, dell’abbondanza creativa della natura incontaminata, del dono di sé a chi lo ama e alla comunità, della difesa del vivente di cui è custode. In questa sezione del sito i Maschi Selvatici vogliono raccogliere e condividere con l’intera comunità maschile le leggende, i resoconti di viaggio, i detti e proverbi, le rappresentazioni artistiche di ogni epoca così come gli studi più aggiornati che parlano dell’Uomo Selvatico, per coglierne gli insegnamenti di cui è portatore.

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Selvatici, saremo salvi (di Claudio Risé)

Il Selvatico é colui che si salva, diceva Leonardo da Vinci. Con l'uomo della selva Ernst Junger entrò in relazione relativamente tardi nella sua vita, quando appunto si aprì anche per lui la questione della salvezza. Non certo quella personale, della vita, o dell'anima: questioni cui fu indifferente, giacché il suo sentire fu sempre transpersonale, centrato non sull'Ego ma sul Sé.

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